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Implantologia | Studio Dentistico a Magenta, Magnago, Milano

Implantologia: la scelta fra la tecnica a carico immediato o differito

Implantologia: la scelta fra la tecnica a carico immediato o differito 900 455 Amadental

Gli impianti dentali in 24 ore funzionano davvero?

La risposta alla perdita degli elementi dentali è ogni anno più efficace. L’implantologia a carico immediato pare aver risolto il problema legato alla lunga finestra temporale che intercorre fra l’innesto degli impianti e l’applicazione delle protesi fisse. Tuttavia, questa tecnica dovrebbe essere utilizzata solo a fronte di precise condizioni. Nel pezzo che segue, proveremo a confrontarla con la procedura differita in modo da evidenziare quei fattori che influenzano la buona riuscita dell’intervento.

Impianti dentali: cosa sono e quali vantaggi comportano

Quali sono i benefici dell’impianto a carico immediato?

Gli impianti differiti e a carico immediato hanno lo scopo di superare la mancanza di elementi dentali naturali. Entrambe le soluzioni prevedono l’installazione di un impianto in titano biocompatibile nell’osso mascellare o mandibolare e, di seguito, l’applicazione di una protesi fissa. La tecnica differita prevede un suddivisione del lavoro in due fasi. In questo caso, dall’installazione dell’impianto all’applicazione della protesi passano all’incirca sei mesi. Questo lungo periodo di tempo desta un certo grado di scetticismo nei pazienti. Diversamente, la tecnica a carico immediato supera tale limite risolvendo il problema in uno o due giorni.

La fase di osteointegrazione e la buona riuscita dell’impianto dentale

Cos’è l’ostointegrazione dell’impianto dentale?

Impianto dentale

Impianto dentale

Il successo dell’intervento implantologico è condizionato dalla buona osteointegrazione – il processo di fusione fra impianto e osso che assicura stabilità e radicamento dell’elemento protesico. È stato il professor Branemark a indicare per primo la finestra di tre o sei mesi fra i fattori che favoriscono l’osteointegrazione. Durante questo periodo, i tessuti hanno il tempo di adattarsi e rigenerarsi intorno alla vite in modo che questa non sia più estranea all’organismo. Le altre variabili che possono influenzare la buona riuscita dell’operazione sono sbalzi termici, eventi traumatici o infiammazioni batteriche di diverso grado.

Ostointegrazione e implantologia a carico immediato

Come avviene l’ostointegrazione con gli impianti a carico immediato?

La tecnica a carico immediato è riuscita a superare le lunghe tempistiche necessarie per l’osteointegrazione. Per la precisione, rigenerazione dei tessuti ossei richiede comunque un periodo di alcuni mesi, ma, in questo caso, vengono applicate delle protesi semipermanenti immediatamente dopo l’installazione dell’impianto. L’osso si integrerà, dunque, con l’impianto senza che trascorra il periodo finestra con protesi provvisorie. La rapidità e l’ottimo grado di successo della procedura sono stati fondamentali per la sua crescente diffusione. Non è un caso, dunque, che il settore odontoiatrico sia invaso da slogan che promettono di restituire il miglior sorriso e la piena efficienza masticatoria in 24 o 48 ore. Tuttavia, come accennato nell’introduzione, quest’alternativa deve essere preferita solo qualora si registrino le condizioni più opportune.

 

Le condizioni per il successo dell’impianto a carico immediato

In quali casi l’implantologia a carico immediato è funzionale?

Perché l’impianto a carico immediato venga integrato correttamente è necessario che siano presenti le circostanze che seguono.

  • Buona quantità e densità ossea

  • Gengive e tessuti molli in salute

  • Piano masticatorio ben bilanciato

  • Stabilità primaria degli impianti superiore ai 35 Ncm.

Oltre a queste condizioni, è fondamentale che il paziente non soffra di parafunzioni masticatorie come il bruxismo. Inoltre, alcune patologie come il diabete potrebbero complicare la buona riuscita dell’intervento. Vale la pena ricordare che l’implantologia in generale non può essere impiegata su soggetti che soffrono di cirrosi epatica, di gravi disturbi psicologici e mentali, di patologie neurologiche, che facciano uso di sostanze stupefacenti o siano stati sottoposti a chemioterapia o radioterapia nei mesi prima dell’intervento.

 

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