LO SMALTO DENTALE AI RAGGI X RIVELA IL NOSTRO PASSATO, E FORSE ANCHE IL NOSTRO FUTURO

LO SMALTO DENTALE AI RAGGI X RIVELA IL NOSTRO PASSATO, E FORSE ANCHE IL NOSTRO FUTURO

LO SMALTO DENTALE AI RAGGI X RIVELA IL NOSTRO PASSATO, E FORSE ANCHE IL NOSTRO FUTURO Amadental

Smalto dentale ai raggi X? Un team di medici e di scienziati ha utilizzato la diffrazione dei raggi X per studiare lo sviluppo dei denti dei bambini allo scopo di tracciare gli schemi migratori dei nostri antenati. L’analisi dettagliata della struttura e della composizione dei denti effettuata tramite il processo denominato “X-ray Magnetic Scattering” renderà possibile re-interpretare i reperti archeologici di antichissime migrazioni su cui ancora molti interrogativi sono aperti.

La composizione dello smalto dentale – la parte più esterna e dura dei nostri denti – varia molto a seconda della dieta di un individuo. Gli archeologi sono in grado di associare la presenza di elementi chimici nello smalto (per esempio il piombo) alla particolare composizione del suolo dove crescevano le piante di cui le antiche popolazioni si nutrivano. Le variazioni di composizione dello smalto dei bambini (i cui denti sono ancora in crescita) possono testimoniare le abitudini alimentari e quindi gli spostamenti del gruppo sociale di appartenenza durante l’infanzia.
Questi studi sono stati usati per ipotizzare percorsi migratori a partire dall’era di Neanderthal. Il ragionamento si basa sulla teoria largamente accettata che lo smalto dentale cresca dall’interno all’esterno del dente in maniera uniforme, disegnando delle linee di crescita simili agli anelli che vediamo nei tronchi degli alberi. Tuttavia questa teoria non ha mai ricevuto conferme scientifiche certe, e anzi i risultati della dispersione magnetica dei raggi X mostrerebbero una complessità dello smalto dentale molto maggiore di quanto comunemente teorizzato. A questo proposito un team di studiosi della Queen Mary University di Londra ha usato la tecnica di diffrazione dei raggi per analizzare diversi campioni di denti di bambini – vissuti in diversi periodi storici – per giungere alla conclusione che la mineralizzazione dello smalto dentale nella fase dello sviluppo non è regolare e uniforme, e che quindi il paragone con la crescita degli alberi è troppo semplificato.

Il dottor Maisoon Al-Jawad della Queen Mary sostiene che “arrivare a formulare un modello accurato e quadri-dimensionale della formazione dello smalto dentale sarà il primo passo per permettere agli scienziati di interpretare in maniera molto più accurata gli spostamenti e le abitudini alimentari dei nostri antenati. Inoltre la ricerca darà anche informazioni fondamentali alla scienza medica per immaginare nuove frontiere di cura e di rigenerazione dentale.”